oche in vigna - corriere della seraCosa ci fanno delle oche in vigna? Questa la prima domanda che i visitatori quando arrivano in cantina.

In un vigneto sperimentale di circa 1000 metri (lo scorso anno è stato fatto su 0,5 ettari, questo anno è prevista una produzione su 2 ettari), adeguatamente recintato a protezione degli animali, scorrazzano le oche “vignaiole” che, in realtà nutrendosi delle erbe che nascono tra i filari operano per il controllo della ricrescita del cotico erboso (l’insieme delle erbe che formano un tappeto continuo) e quindi per ridurre al minimo l’utilizzo di macchinari diminuendo l’impatto ambientale e la compattazione del terreno. Non solo, le oche concimano, fertilizzano e migliorano la qualità della sostanza organica potenziando l’attività microbica del suolo.

L’articolo introduce il progetto sperimentale con l’Università degli Studi di Perugia (Dipartimento di scienze agrarie alimentari e ambientali) sulla consociazione di oche in vigna. L’aumento della popolazione mondiale deve condurre a pensare che il territorio vada utilizzato in maniera differente, il concetto di agroforestry sintetizza il sinergismo di più colture sullo stesso appezzamento (vino e carne).

Questo progetto rientra nella filosofia aziendale di un vivere rispettando al massimo la natura nell’ottica della sostenibilità ambientale cercando di limitare i trattamenti e il consumo di territorio.

 

Ringraziamo il giornalista Luciano Ferraro per il suo articolo sulla rubrica DiVini del Corriere della Sera.