Agricoltura a misura d’uomo

 

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Pratichiamo l’agricoltura biologica dal 1994, anno in cui abbiamo iniziato a certificare l’azienda secondo i regolamenti della comunità europea. Da allora l’agricoltura biologica per noi è una abitudine oltre che una buona tecnica per coltivare i terreni conservandone la fertilità per le future generazioni.

 

Oggi l’agricoltura biologica non è un ritorno alle tradizioni, ma è la modernità, perchè rispetta quanto viene chiesto agli agricoltori dalla società contemporanea: di produrre inquinando meno possibile, di produrre cibi sia più salubri (e quindi con minori residui chimici) sia più buoni. Il principio cardine dell’agricoltura biologica è l’ utilizzo di sostanze di derivazione organica, mentre vi è l’espresso divieto di quelle di sintesi. Naturalmente la normativa è molto più complessa di quanto si possa immaginare ed in continua evoluzione, non dimentichiamo che non è un sistema perfetto ma comunque in perenne miglioramento. [accordion autoclose=”false” clicktoclose=”true”] [accordion-item title=”Continua…“]L’agricoltura biologica è un’agricoltura che guarda all’insieme dell’ecosistema agricolo favorendo ciò che è proprio del terreno e della sua fertilità naturale senza utilizzare per la protezione né prodotti di sintesi né organismi geneticamente modificati. La forte differenza rispetto all’agricoltura cosiddetta convenzionale consiste nel fatto che la biologica esclude proprio l’utilizzo di sostanze “non naturali” e osservando la conservazione della sostanza organica del terreno. Bisogna fare attenzione ad interpretare quanto detto. Chi lavora secondo allevamenti biologici lo fa non solo per evitare l’uso di sostanze chimiche per la protezione del vigneto e del terreno, ma anche in considerazione della volontà di ridurre l’impatto ambientale. Questo sostanzialmente significa che si cerca di abbassare al massimo tutte quelle azioni che potrebbero essere dannose non solo per la vite, ma anche per l’ecosistema. Nella pratica agronomica il bio prevedere l’utilizzo di fertilizzanti organici, le rotazioni colturali e lavorazioni che salvaguardino la struttura del suolo. La lotta ai “nemici” delle piante, è fatta solo con materiale organico e con la tecniche molto naturali come la confusione sessuale o l’utilizzo di antiparassitari selezionati tra gli insetti stessi. Dal punto di vista legislativo bisogna ricordare che l’agricoltura biologica “nasce” con il *Reg. (CEE) n° 2092/91 relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e all’indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari. Nel giugno del 2007 è stato adottato un nuovo regolamento CE per l’agricoltura biologica, Reg. (CE) n° 834/2007, che abroga i precedenti ed è relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici sia di origine vegetale che animale (compresa l’acquacoltura).[/accordion-item]

Dal 2008 abbiamo iniziato la nostra sperimentazione con i preparati biodinamici avvertendo l’esigenza di aumentare la fertilità del terreno e recuperare il giusto equilibrio tra terra, pianta e produttività. Il fine primo della biodinamica è di restituire alla terra quello che le sottraiamo praticando la moderna agricoltura basata su una produttività poco spontanea e poco naturale. Per semplificare il concetto di biodinamica si può affermare che è indispensabile nutrire la pianta curando il terreno, ciò in molti casi comporta l’uso di microorganismi prodotti con tecnologie raffinate sebbene antiche. Da qui utilizzo del preparato 500, o corno letame, a base di letame di mucca maturato per i sei mesi in condizioni anaerobiche, a 70 cm sotto terra. Il 500, una volta dinamizzato per attivare i microrganismi, viene spruzzato sul terreno ed è una vera e propria semina di microrganismi che si riprodurranno nel terreno in maniera esponenziale aumentandone la fertilità . Non risulterà difficile notare l’aumento della presenza di lombrichi (indice di massima ricchezza del terreno). Inoltre si può offrire ausilio alla pianta con il preparato 501, o corno silice, polvere di silicio che, dopo la sua attivazione attraverso la dinamizzazione in acqua, viene spruzzato sulla stessa pianta incentivando il processo della sintesi clorofilliana, un autentico energizzante. Tutte queste pratiche trovano completezza nella ricerca e nello studio di nuove biotecnologie che contemplano anche l’inserimento di animali, nella manutenzione e lavorazione dei vigneti, al fine di evitare il compattamento del suolo con l’utilizzo dei mezzi pesanti ( una delle maggiori cause di riduzione della fertilità del terreno insieme al devastante utilizzo dei prodotti chimici in agricoltura). [accordion-item title=”Per saperne di più clicca qui…“]L’Agricoltura Biodinamica nacque nel 1924 a seguito di un meeting organizzato da agricoltori tedeschi i quali invitarono Rudolf Steiner, filosofo, ricercatore e fondatore dell’Antroposofia, a divulgare le prime sperimentazioni con le quali veniva cercata una risposta ai problemi emergenti dall’agricoltura chimica allora incipiente. Emersero in quell’occasione nuovi punti di vista attraverso cui guardare ai fenomeni della Natura e, in particolare, a quelli relativi all’attività produttiva umana. Il limite e la parzialità di una tecnologia agraria fondata soltanto sull’applicazione di schemi di natura fisico-chimica emersero con forza tra gli agricoltori. Nulla doveva essere lasciato solo a se stesso, ma tutto interconnesso in una complessità di relazioni che travalicano gli aspetti puramente causali. In biodinamica si parla dunque di agricoltura organica intendendo con questo l’attenzione verso tutti quei sistemi compiuti di relazioni viventi che individuiamo nella nostra osservazione, non solo materiale. Fondamentale è il concetto che le piante devono venire nutrite in modo naturale, ovvero in suoli con aumentata attività biologica determinata dal livello dell’humus e dalla struttura granulare e radicale. Questo significa che esse sono nutrite dall’ecosistema del suolo e non in via primaria dai sali solubili nell’acqua del suolo. Per piante cresciute in questo modo l’assunzione del nutrimento avviene sotto la diretta influenza del sole, del suo calore e luce, di conseguenza esse possono assumere selettivamente gli elementi nutritivi di cui necessitano per una crescita appropriata. L’agricoltore stesso li allestisce in azienda e ne stabilisce l’uso, avvalendosi della conoscenza delle leggi specifiche che reggono i diversi Regni della Natura, ampliata e sviluppata dalla ricerca scientifica antroposofica di Rudolf Steiner, fondamento dell’Agricoltura Biodinamica. Nella pratica agricola si tiene inoltre conto di studi agronomici specifici – Sezione matematico-astronomica del Goetheanum Dornach-CH. Questi indicano, secondo i ritmi cosmici, i tempi ottimali per le diverse fasi delle lavorazioni del terreno, per la semina e la raccolta, per la conduzione del bestiame, per la cura dell’alveare.[/accordion-item] [/accordion]